A due anni dalla scomparsa, il Conservatorio Tartini di Trieste ricorda il maestro Ezio Bosso con “La Musica sussurra e ci insegna la vita”, un concerto dedicato alle sue musiche alternate alla lettura della poetessa a cui si ispirava, Emily Dickinson. Oggi, 25 maggio, alle 20.30 in sala Tartini (via Ghega, 12) – per il cartellone primavera estate dei Concerti – sul palco Giulia Diomede, voce recitante, Daniele Bonini al pianoforte, Giuseppe Carbone al violino, Danilo Sisto al contrabbasso, Chiara Bosco al corno e Domenico Lazzaroni al trombone. In programma Following a Bird (Unconditioned) (Out of the Room), Split, Postcards from Far Away (The Tea Room), Emily’s Room (Sweet and Bitter) e Rain, In Your Black Eyes. Tutti gli interpreti della serata hanno conosciuto e fatto parte del progetto musicale di Bosso, legandosi a lui umanamente e professionalmente.
«La musica è una necessità – affermava Ezio Bosso –, ne abbiamo bisogno per tornare ad essere una società. Abbiamo bisogno di musica per essere umani, per tornare a essere una società. Il potere magico della musica è infinito grazie a quella partitura che ci rende tutti uguali, un’unica società che lavora per essere migliore. La musica ci dà speranza, ci rende umani per davvero… la musica sussurra e ci insegna la vita». E sarà con un sussurro di note, che i musicisti protagonisti questa sera vogliono compiere insieme il rito del ricordare insieme, del “commemorare” un uomo che ha dedicato alla musica la sua intera vita e anche la sua morte. Un amico dei musicisti, un amico dei giovani che amano la musica e un amico dell’umanità intera che vuole sentirsi vicina pur nella diversità, come una grande orchestra.
In Ezio Bosso la vita e la musica si sono fuse insieme fino a creare un unicum nella sua arte di esecutore, compositore e direttore d’orchestra, mai chiuso nella sua torre d’avorio, mai vicino alle élite che troppo spesso si arrogano il diritto della propria univoca visione delle cose e sempre vicino invece ad una visione pop intesa come popolare del fenomeno musicale classico. Il senso di questo ricordo in musica si carica di un significato simbolico particolarmente emozionante visto il contesto in cui si condividerà con il pubblico, ovvero in una Istituzione di Alta Formazione Musicale, nella città di Trieste, dove Bosso é stato accolto nell’ultimo periodo del viaggio della sua vita e dove ancora oggi è ricordato con immensa stima e caloroso affetto di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di incontrarlo, in Teatro o ai tavolini di un bar, mentre racconta la sua visione appassionata del mondo dell’arte senza mai essere dottrinale, noioso o arrogante. Con grande e contagiosa gioia, la stessa che trasmetteva ad ogni suo sorriso e che ha fatto innamorare della sua musica un grandissimo numero di persone, addette ai lavori e non.
La gratitudine é il sentimento alla base di questo concerto, così come la gioia della condivisione; una gratitudine che oltrepassa i confini del tempo, così come solo la musica riesce a fare e che ci spinge a non essere mai stanchi di parlare di Ezio Bosso o di eseguire la sua musica, nella speranza che chi l’ha conosciuto possa godere di nuovo delle sue note e delle sue parole e chi invece non l’ha conosciuto possa immergersi nel mondo magico, sognante eppure così reale e concreto della musica di Ezio eseguita dai suoi amici e dai suoi musicisti di riferimento.
L’ingresso è libero su prenotazione e fino ad esaurimento posti, info telefono 040.6724911.
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In copertina e all’interno il maestro Ezio Bosso e qui sopra il Conservatorio Tartini che oggi lo ricorderà.